cbam

Comprendere il Meccanismo di Adeguamento del Carbonio (CBAM)

Il Meccanismo di Adeguamento del Carbonio (CBAM) è uno strumento politico progettato dall’Unione Europea (UE) per affrontare la fuga di carbonio e garantire che il prezzo delle emissioni di carbonio sia coerente in tutti i settori industriali, indipendentemente dalla loro posizione geografica. Livellando il campo di gioco, il CBAM mira a incoraggiare le industrie globali ad adottare pratiche più ecologiche, allineandosi agli ambiziosi obiettivi climatici del Green Deal Europeo.

Introduzione al CBAM

Il Meccanismo di Adeguamento del Carbonio (CBAM) è una pietra miliare della strategia dell’Unione Europea per combattere il cambiamento climatico e ridurre le emissioni di carbonio. Introdotto come parte del più ampio Green Deal Europeo, il CBAM mira a imporre un prezzo del carbonio sulle importazioni provenienti da paesi con politiche climatiche meno rigorose. Questa politica ha l’obiettivo di prevenire la fuga di carbonio, ovvero lo spostamento delle produzioni in paesi con regolamentazioni ambientali meno severe, minando così gli sforzi globali per combattere il cambiamento climatico.

Il Ruolo del CBAM nella Politica Climatica

Il CBAM svolge un ruolo cruciale nella politica climatica dell’UE, garantendo che i beni importati siano soggetti agli stessi costi del carbonio di quelli prodotti all’interno dell’UE. Questo meccanismo non solo protegge la competitività delle industrie europee, ma incentiva anche i produttori stranieri ad adottare pratiche più ecologiche. Applicando un prezzo del carbonio alle importazioni, il CBAM promuove un cambiamento globale verso metodi di produzione più sostenibili, contribuendo alla riduzione delle emissioni globali di gas serra.

Come Funziona il CBAM

L’implementazione del CBAM comporta un processo dettagliato per calcolare il contenuto di carbonio dei beni importati e applicare il corrispondente prezzo del carbonio. Gli importatori saranno tenuti ad acquistare certificati CBAM, che riflettono il prezzo del carbonio che sarebbe stato pagato se i beni fossero stati prodotti secondo le regole di prezzo del carbonio dell’UE. Questo meccanismo garantisce che il costo del carbonio sia applicato in modo uniforme, scoraggiando la produzione ad alta intensità di carbonio e promuovendo tecnologie più pulite.

Settori Interessati dal CBAM

Il CBAM inizialmente prende di mira i settori ad alta emissione più a rischio di fuga di carbonio, tra cui:

  • Acciaio e Ferro: Questi settori sono fonti significative di emissioni di carbonio e probabilmente subiranno notevoli aggiustamenti sotto il CBAM.
  • Cemento: Un altro settore ad alta intensità di carbonio, la produzione di cemento sarà soggetta alle nuove regole di prezzo del carbonio.
  • Alluminio: La produzione di alluminio, che richiede molta energia, sarà anch’essa influenzata dal CBAM.
  • Fertilizzanti: Il settore agricolo, in particolare i fertilizzanti, dovrà adattarsi alla nuova struttura dei costi del carbonio.

Impatto sul Commercio Globale

L’introduzione del CBAM avrà importanti implicazioni per il commercio globale. I paesi che esportano nell’UE dovranno allineare le loro pratiche produttive agli standard europei per evitare costi aggiuntivi. Questo cambiamento potrebbe spingere gli sforzi internazionali a stabilire meccanismi simili, favorendo un approccio globale alla determinazione del prezzo del carbonio e all’azione climatica. Tuttavia, la politica affronta anche critiche e sfide, in particolare da parte dei paesi che la percepiscono come una misura protezionistica.

Benefici del CBAM

I benefici del CBAM si estendono oltre i confini dell’UE, promuovendo l’azione climatica globale e lo sviluppo sostenibile. I principali vantaggi includono:

  • Livellamento del Campo di Gioco: Garantendo che tutte le industrie sopportino il costo delle emissioni di carbonio, il CBAM previene la concorrenza sleale da parte dei paesi con regolamentazioni ambientali meno rigorose.
  • Incentivazione delle Tecnologie Pulite: Il meccanismo incoraggia le industrie di tutto il mondo a investire in tecnologie più ecologiche, riducendo le emissioni di carbonio complessive.
  • Supporto al Green Deal Europeo: Il CBAM è un componente cruciale della strategia dell’UE per raggiungere la neutralità carbonica entro il 2050.

Sfide e Critiche

Nonostante i suoi benefici, il CBAM affronta diverse sfide e critiche. Le principali preoccupazioni includono:

  • Dispute Commerciali: La politica potrebbe portare a dispute commerciali e ritorsioni da parte dei paesi che vedono il CBAM come una barriera al libero scambio.
  • Complessità nell’Implementazione: Calcolare il contenuto di carbonio delle importazioni e amministrare il meccanismo può essere complesso e richiedere molte risorse.
  • Impatto sui Paesi in Via di Sviluppo: Il CBAM potrebbe colpire in modo sproporzionato i paesi in via di sviluppo, che spesso hanno regolamentazioni ambientali meno rigorose e meno risorse per investire in tecnologie pulite.

Prospettive Future

Man mano che l’UE procede con l’implementazione del CBAM, il suo successo dipenderà dalla collaborazione efficace con partner internazionali e da meccanismi solidi per supportare i settori interessati. L’impatto a lungo termine della politica sul commercio globale e sull’azione climatica sarà strettamente monitorato, con probabili aggiustamenti necessari per affrontare le sfide e le opportunità emergenti.

CBAM: Allinearsi con gli Obiettivi Climatici Globali

Il CBAM rappresenta un passo significativo verso la cooperazione climatica globale. Incoraggiando i paesi ad adottare una determinazione uniforme del prezzo del carbonio, il meccanismo supporta obiettivi climatici più ampi e si allinea con accordi internazionali come l’Accordo di Parigi. La leadership dell’UE nell’implementazione del CBAM potrebbe ispirare altre regioni a sviluppare politiche simili, contribuendo a una risposta globale più coesa al cambiamento climatico.

FAQs

Cos’è il Meccanismo di Adeguamento del Carbonio (CBAM)?

Il CBAM è uno strumento politico dell’Unione Europea che mira ad applicare un prezzo del carbonio sulle importazioni per prevenire la fuga di carbonio e incoraggiare l’adozione globale di pratiche di produzione più ecologiche.

Come influisce il CBAM sul commercio globale?

Il CBAM influisce sul commercio globale imponendo costi del carbonio sui beni importati, incentivando i produttori stranieri ad adottare pratiche di prezzo del carbonio equivalenti a quelle dell’UE e promuovendo metodi di produzione sostenibili.

Quali settori sono interessati dal CBAM?

Inizialmente, il CBAM prende di mira i settori ad alta emissione come acciaio e ferro, cemento, alluminio e fertilizzanti, che sono più a rischio di fuga di carbonio.

Quali sono i benefici del CBAM?

I benefici includono il livellamento del campo di gioco per le industrie dell’UE, l’incentivazione delle tecnologie pulite a livello globale e il supporto all’obiettivo dell’UE di raggiungere la neutralità carbonica entro il 2050.

Finanza sostenibile

Finanza sostenibile e investimenti ESG

La finanza sostenibile si pone l’obiettivo di indirizzare i capitali verso attività e aziende che, oltre al profitto, generino benefici ambientali e sociali in linea con i princìpi dello sviluppo sostenibile.Gli investimenti ESG (Environmental, Social e Governance) sono uno degli strumenti principali della finanza sostenibile. Analizziamoli più in dettaglio.

Cos’è un investimento ESG

Gli investimenti ESG valutano le aziende non solo dal punto di vista finanziario, ma anche ambientale, sociale e di buon governo societario. Ad esempio, per il pilastro ambientale si considerano le emissioni di CO2, l’efficienza energetica, la gestione dei rifiuti e via dicendo.Integrare questa analisi 360° nelle decisioni di investimento serve ad avere una visione più completa dei rischi e delle opportunità di crescita di lungo periodo di un’azienda.

I green bond per finanziare la sostenibilità

I green bond sono titoli di debito i cui proventi sono utilizzati per finanziare progetti “verdi” come efficienza energetica, energie rinnovabili, trasporti sostenibili. Sono uno strumento in forte crescita: nel 2021 sono stati emessi green bond per 539 miliardi di dollari a livello globale.Anche i Sustainable Development Goals bonds finanziano progetti legati agli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile dell’ONU come lotta alla povertà, parità di genere, acqua pulita e servizi igienico-sanitari.

Vantaggi degli investimenti ESG

Studi dimostrano che integrare criteri ESG può portare a rendimenti competitivi riducendo i rischi, grazie a una visione più completa delle aziende in cui si investe. Le imprese sostenibili sono infatti meglio gestite, più resilienti e innovative.C’è però ancora molto da fare sugli standard e le metriche di misurazione della sostenibilità. Ad oggi non esiste un approccio universalmente riconosciuto.

La crescente domanda di sostenibilità

La domanda di investimenti sostenibili sta crescendo molto rapidamente sia da parte di investitori istituzionali che privati. Sempre più risparmiatori vogliono infatti allineare i loro portafogli agli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile ONU e avere un impatto positivo con i propri investimenti. La finanza sostenibile ha quindi un enorme potenziale per mobilitare capitali privati verso la transizione ecologica e sociale. Sta ai policy maker e al mondo della finanza costruire un sistema finanziario realmente sostenibile.

Tecnologie sostenibili per la sostenibilità aziendale

La sostenibilità ambientale è una priorità sia per le istituzioni che per le imprese. Difatti numerose startup e aziende tech si stanno impegnando per sviluppare tecnologie sostenibili per la sostenibilità aziendale.

Agricoltura verticale

L’agricoltura verticale sfrutta tecniche idroponiche e di coltivazione indoor per far crescere piante senza l’utilizzo di pesticidi e con un risparmio idrico fino al 90% . Questo tipo di coltivazione ha il potenziale per limitare l’espansione dei terreni agricoli a discapito delle foreste e per assicurare produzioni anche in aree con scarsità d’acqua.

Sensori per il monitoraggio ambientale

I sensori permettono di monitorare vari parametri ambientali in tempo reale: concentrazione di inquinanti, livelli delle acque, precipitazioni e altri ancora. I dati raccolti possono essere utilizzati per ottimizzare i processi produttivi o intervenire prontamente in caso di criticità. Tra i sensori più diffusi vi sono quelli per il rilevamento di CO, CO2, NO2 e composti organici volatili.

Software per l’efficienza energetica

Esistono software progettati specificatamente per migliorare le performance ambientali di un’azienda. Questi strumenti effettuano analisi dei processi produttivi e propongono modifiche per aumentarne l’efficienza, ridurre gli sprechi e l’impatto ambientale. L’integrazione di tali software nelle operations aziendali può portare a significativi risparmi energetici e di emissioni.

Piattaforme per l’economia circolare

Le piattaforme digitali possono mettere in contatto domanda e offerta di prodotti riciclati o rigenerati, supportando modelli di business circolari. Queste soluzioni forniscono anche strumenti di tracciabilità e certificazione della circolarità di prodotti e materiali. Un esempio virtuoso è la piattaforma PV Solar Family che mette in contatto produttori e consumatori di energia solare.

Siti web sostenibili

Anche il mondo del web può ridurre il proprio impatto sull’ambiente. Un sito può dirsi sostenibile se utilizza un hosting ecologico, ottimizza i consumi energetici con una buona user experience, utilizza contenuti e immagini leggeri, e integra strumenti di web analytics rispettosi della privacy.Queste sono solo alcune delle tante tecnologie sostenibili che possono supportare le aziende nel percorso verso una maggiore sostenibilità ambientale. L’innovazione tecnologica ha un ruolo chiave da giocare per un futuro più green.

Società Benefit

Relazione di impatto e società benefit

Nel contesto imprenditoriale italiano contemporaneo, l’Impatto e Innovazione: La Dinamica delle Società Benefit in Italia offre un nuovo orizzonte per le pratiche aziendali sostenibili

1. Definizione e Finalità delle Società Benefit

Le Società Benefit emergono come una risposta innovativa alla crescente domanda di un impegno aziendale più significativo in ambiti sociali e ambientali. Queste entità si distinguono per la loro struttura unica che integra, nel loro nucleo statutario, obiettivi di profitto e di beneficio comune.

  • Struttura Statutaria: A differenza delle tradizionali società di capitali, le Società Benefit incorporano esplicitamente nelle loro statuti la finalità di generare un impatto positivo su società e ambiente, oltre alla ricerca del profitto.
  • Impatto Sociale e Ambientale: Le finalità di beneficio comune possono variare significativamente, coprendo aree come la sostenibilità ambientale, la responsabilità sociale, l’innovazione etica, e il benessere dei dipendenti e della comunità.
  • Responsabilità Legale: Gli amministratori delle Società Benefit hanno la responsabilità legale di bilanciare gli interessi dei soci con quelli di impatto sociale e ambientale, fornendo una guida etica e strategica nel perseguimento degli obiettivi aziendali.

2. Crescita e Sviluppo

La crescita delle Società Benefit in Italia riflette un cambiamento fondamentale nel panorama imprenditoriale, con un numero crescente di aziende che adottano questo modello per contribuire attivamente a un futuro più sostenibile e giusto.

  • Tendenze di Crescita: L’aumento delle Società Benefit in Italia è indicativo di un cambiamento di paradigma nel mondo degli affari, dove l’impresa non è più vista solo come un mezzo per generare profitto, ma anche come un motore per il cambiamento sociale e ambientale positivo.
  • Diversificazione del Settore: Le Società Benefit si trovano in una varietà di settori, dalla manifattura alla tecnologia, dimostrando la versatilità e l’applicabilità del modello in diversi contesti economici.
  • Impatto sul Mercato e sulla Società: Queste società stanno ridefinendo il concetto di successo aziendale, ponendo maggiore enfasi sull’etica aziendale, sulla responsabilità sociale e sull’innovazione sostenibile.

Legislazione Italiana sulle Società Benefit

3. Quadro Legislativo

La legislazione italiana ha introdotto le Società Benefit come una categoria specifica di azienda nel 2016, attraverso un emendamento al Codice Civile e alla Legge sulle Società per Azioni.

  • Legge di Fondazione: La legge n. 208 del 28 dicembre 2015, nota come Legge di Stabilità 2016, ha introdotto il concetto di Società Benefit in Italia, definendo i requisiti legali e le specificità statutarie.
  • Obblighi Statutari: Le Società Benefit sono obbligate a inserire nei loro statuti la finalità di beneficio comune e a operare in un modo responsabile, sostenibile, e trasparente.
  • Revisione e Aggiornamento Legislativi: La legislazione continua ad evolversi per meglio adattarsi alle esigenze delle Società Benefit e per assicurare che il loro impatto positivo sia effettivamente conseguito e adeguatamente documentato.

4. Normativa sulla Relazione di Impatto per le Società Benefit

Le Società Benefit devono redigere una relazione annuale di impatto, un documento cruciale che non solo adempie a un obbligo legale, ma serve anche come dichiarazione pubblica del loro impegno verso obiettivi di beneficio comune.

  • Requisiti di Redazione: La relazione deve includere una descrizione degli obiettivi specifici, delle azioni intraprese, e delle eventuali difficoltà incontrate nel perseguire tali obiettivi.
  • Valutazione dell’Impatto: È necessario utilizzare standard di valutazione esterni, come il B Impact Assessment, per misurare l’impatto generato, coprendo aspetti come il governo d’impresa, i lavoratori, altri portatori d’interesse, e l’ambiente.
  • Futuri Obiettivi e Pianificazione: Un segmento essenziale della relazione è dedicato ai nuovi obiettivi che la società intende perseguire, riflettendo un impegno continuo verso il miglioramento e l’innovazione responsabile.

Ruolo e Struttura delle Relazioni di Impatto

5. Funzione delle Relazioni di Impatto

La relazione di impatto svolge un ruolo cruciale nell’assicurare che le Società Benefit rimangano fedeli ai loro obiettivi statutari di generare un impatto sociale e ambientale positivo.

  • Trasparenza e Responsabilità: La relazione funge da strumento di trasparenza, permettendo alle parti interessate di valutare l’impegno e l’efficacia della Società Benefit nel perseguire i suoi obiettivi.
  • Comunicazione con gli Stakeholder: Questo documento serve anche come mezzo di comunicazione con gli stakeholder, inclusi gli investitori, i dipendenti, i clienti e la comunità più ampia, fornendo una panoramica chiara delle iniziative e dei risultati raggiunti.

6. Componenti della Relazione di Impatto

La relazione di impatto deve essere dettagliata e ben strutturata per fornire una comprensione chiara dell’operato e dell’impatto della società.

  • Obiettivi e Azioni: Descrizione dettagliata degli obiettivi di beneficio comune e delle azioni intraprese per raggiungerli.
  • Analisi dell’Impatto: Valutazione approfondita dell’impatto generato, con evidenza dei progressi fatti e delle aree di miglioramento.
  • Prospettive Future: Esposizione dei piani e degli obiettivi per il futuro, delineando le strategie per un impatto ancor più significativo.

Studi di Caso ed Esempi di Relazioni di Impatto

7. Analisi di Studi di Caso

Esaminando diversi casi studio, possiamo apprezzare come l’Impatto e Innovazione: La Dinamica delle Società Benefit in Italia si traduca in strategie aziendali concrete e misurabili. L’analisi di specifiche Società Benefit e delle loro relazioni di impatto offre una visione concreta dell’applicazione pratica di questo modello imprenditoriale e della sua efficacia.

  • Esempi Notabili: Società come Deloitte Italia, nel suo ruolo di Società Benefit, hanno pubblicato relazioni di impatto che illustrano l’impegno a operare in modo responsabile e sostenibile, con un’enfasi particolare sulla trasparenza e l’accountability.
  • Settori Vari: Le relazioni di impatto variano significativamente a seconda del settore, riflettendo le sfide e le opportunità uniche in aree come la tecnologia, la manifattura, l’assistenza sanitaria e altri.
  • Impatti Misurabili: Questi casi studio mostrano come le Società Benefit misurano e comunicano gli impatti sociali, ambientali ed economici, utilizzando una varietà di metriche e standard di valutazione.

8. Esempi di Relazioni di Impatto Efficaci

Esaminando relazioni di impatto pubblicate, si possono identificare elementi chiave che contribuiscono alla loro efficacia e impatto.

  • Chiarezza e Specificità: Una relazione di impatto efficace fornisce informazioni chiare e dettagliate sugli obiettivi, le azioni intraprese e i risultati ottenuti.
  • Trasparenza nelle Sfide: Include una discussione onesta delle sfide incontrate e dei modi in cui la società sta lavorando per superarle.
  • Piani Futuri: Presenta una visione chiara dei futuri obiettivi e delle strategie per raggiungerli, dimostrando un impegno continuo verso il miglioramento.

Sfide e Opportunità per le Società Benefit

9. Sfide Comuni

Le Società Benefit affrontano diverse sfide nel bilanciare gli obiettivi di profitto con quelli di beneficio comune.

  • Bilanciamento degli Interessi: Trovare il giusto equilibrio tra profitto e impatto sociale/ambientale può essere complesso, specialmente in ambienti economici incerti.
  • Standard di Valutazione: La scelta e l’applicazione di standard di valutazione appropriati per misurare l’impatto possono essere impegnative, richiedendo un approccio personalizzato.
  • Comunicazione Efficace: Comunicare efficacemente gli sforzi e gli impatti a un pubblico variegato, tra cui investitori, clienti e comunità, richiede una strategia comunicativa chiara e coinvolgente.

10. Opportunità in Crescita

Le Società Benefit si trovano in una posizione unica per capitalizzare su diverse opportunità emergenti.

  • Risposta alla Domanda Sociale: La crescente domanda di pratiche aziendali etiche e sostenibili offre alle Società Benefit l’opportunità di differenziarsi e di guadagnare la fiducia del pubblico.
  • Innovazione e Sviluppo: L’enfasi sull’innovazione sostenibile può aprire nuove opportunità di mercato e stimolare la crescita aziendale.
  • Partnership e Collaborazioni: Esiste un potenziale significativo per le collaborazioni con altre organizzazioni, governi e ONG per promuovere obiettivi di beneficio comune su una scala più ampia.

Conclusione

Riepilogo dei Punti Chiave

Questo articolo ha esplorato in profondità la struttura e il significato delle relazioni di impatto per le Società Benefit in Italia. Abbiamo analizzato come queste società, attraverso il loro modello unico di business, stiano ridefinendo il concetto di successo aziendale, integrando obiettivi di profitto con quelli di beneficio comune.

  • Importanza della Relazione di Impatto: Abbiamo visto come la relazione di impatto sia un elemento fondamentale per le Società Benefit, servendo come strumento di trasparenza e accountability verso gli stakeholder e la società in generale.
  • Sfide e Opportunità: Le Società Benefit affrontano sfide uniche, ma allo stesso tempo, sfruttano opportunità emergenti in un mondo che sempre più valorizza la sostenibilità e l’etica aziendale.
  • Evoluzione e Impatto sul Mercato: Queste società stanno avviando un cambiamento significativo nel panorama imprenditoriale, dimostrando che è possibile coniugare successo economico con un impatto sociale e ambientale positivo.

Riflessioni Finali

Riflettendo su quanto emerso nel nostro esame, diventa evidente che l’Impatto e Innovazione: La Dinamica delle Società Benefit in Italia rappresenta un passo significativo verso un futuro imprenditoriale più responsabile e sostenibile. Le Società Benefit in Italia rappresentano un’evoluzione importante nel mondo degli affari. La loro esistenza e il crescente interesse verso questo modello di impresa sottolineano un cambiamento nelle aspettative sia dei consumatori che degli investitori. Le relazioni di impatto non sono solo documenti legali, ma narrano la storia di un impegno più profondo verso un futuro sostenibile e responsabile. Mentre le sfide rimangono, le opportunità e i benefici di questo approccio sono evidenti e in crescita, segnando un percorso promettente per le imprese orientate all’impatto in Italia e nel mondo.

Blockchain e supply chain

Blockchain e Supply Chain: Innovazione Sostenibile nel Mondo del Business

Nel contesto attuale di digitalizzazione globale, la blockchain emerge come una soluzione rivoluzionaria, in particolare nel settore della supply chain. Questa tecnologia, inizialmente associata prevalentemente alle criptovalute, sta rivelando il suo enorme potenziale nel trasformare le operazioni di supply chain, rendendole più efficienti, trasparenti e sostenibili.

Comprendere la Blockchain: Una Breve Introduzione

La blockchain è una tecnologia di ledger distribuito (DLT, Distributed Ledger Technology) che permette la registrazione di transazioni in modo sicuro, trasparente e immutabile. In sostanza, funziona come un registro digitale condiviso, dove le informazioni vengono conservate in blocchi collegati in sequenza cronologica, garantendo così integrità e tracciabilità dei dati.

La Trasformazione della Supply Chain attraverso la Blockchain

Nel settore della supply chain, la blockchain offre una serie di vantaggi rivoluzionari:

A. Trasparenza e Tracciabilità

Con la blockchain, ogni fase del processo di supply chain, dalla produzione alla distribuzione, può essere registrata e tracciata. Ciò garantisce una trasparenza senza precedenti, consentendo ai consumatori di verificare l’origine e il percorso di un prodotto.

B. Efficienza e Riduzione dei Costi

L’automazione e la riduzione della necessità di intermediari, grazie alla tecnologia blockchain, portano a un’efficienza operativa maggiore e a una significativa riduzione dei costi.

C. Sicurezza e Riduzione dei Rischi

La natura immutabile e criptata della blockchain rende quasi impossibile la manipolazione dei dati, riducendo notevolmente il rischio di frodi e contraffazioni.

D. Sostenibilità e Responsabilità Sociale

La trasparenza fornita dalla blockchain promuove pratiche di business sostenibili e responsabili, incoraggiando le aziende a mantenere standard elevati lungo tutta la catena di approvvigionamento.

Casi di Studio e Applicazioni Pratiche

Diverse aziende leader nel settore, come IBM con la sua piattaforma IBM Blockchain, stanno già sperimentando l’uso della blockchain nelle loro supply chain. Ad esempio, nel settore alimentare, la blockchain è stata utilizzata per tracciare la provenienza e la qualità degli alimenti, garantendo così sicurezza e fiducia tra i consumatori.

Le Sfide da Affrontare

Nonostante i suoi innegabili vantaggi, l’adozione della blockchain nella supply chain presenta alcune sfide, tra cui la necessità di una standardizzazione dei processi e di un’ampia collaborazione tra i vari attori della catena.

Il Futuro della Blockchain nella Supply Chain

L’evoluzione continua delle tecnologie blockchain lascia prevedere un futuro in cui la supply chain sarà sempre più automatizzata, efficiente e trasparente. La crescente enfasi sull’importanza della sostenibilità nel business rende la blockchain uno strumento chiave per realizzare queste aspirazioni.

Conclusione

La blockchain sta rivoluzionando il mondo della supply chain, portando vantaggi significativi in termini di trasparenza, efficienza, sicurezza e sostenibilità. Questa tecnologia non solo migliora le operazioni di business, ma promuove anche un impatto sociale positivo, allineando le pratiche aziendali con gli obiettivi di sostenibilità globale. Per le aziende che cercano di rimanere all’avanguardia nel mercato competitivo di oggi, l’esplorazione e l’implementazione della blockchain nella loro supply chain potrebbe essere non solo una scelta strategica, ma una necessità imprescindibile per il futuro.

L'immagine rappresenta i fuochi di artificio sul mare

Fuochi d’artificio: quanto danno?

I fuochi d’artificio, con la loro storia ricca e affascinante, non sono solo un simbolo di festività, ma portano con sé anche un impatto ambientale significativo. In questo articolo, esploreremo la ‘Storia e Impatto Ambientale dei Fuochi d’Artificio’, dalla loro invenzione nell’antica Cina fino alle moderne preoccupazioni ecologiche.

Cosa sono i fuochi d’artificio – Breve introduzione storica e descrizione dei componenti principali

Introduzione Storica

I fuochi d’artificio hanno una storia che affonda le radici nell’antica Cina, più di 2000 anni fa. Inizialmente, erano semplici canne di bambù riempite con polvere nera, utilizzate per spaventare gli spiriti maligni e celebrare eventi culturali come il Capodanno cinese. Nel corso della dinastia Song (960-1279 d.C.), i fuochi d’artificio divennero accessibili a molte persone e iniziarono ad essere utilizzati anche per intrattenere la corte imperiale.

Composizione e Chimica

La composizione chimica dei fuochi d’artificio si è evoluta nel tempo. La polvere nera, composta da salnitro, carbone e zolfo, rimane la base. Tuttavia, nel corso dei secoli, sono stati aggiunti nuovi componenti per creare effetti colorati e spettacolari. Per esempio, l’aggiunta di sali metallici come clorato di bario o stronzio ha permesso di ottenere varie colorazioni brillanti. Queste innovazioni sono state introdotte principalmente nel 19° secolo.

Evoluzione e Diffusione

I fuochi d’artificio si sono diffusi in Europa nel 14° secolo e sono diventati popolari entro il 17° secolo. Inizialmente utilizzati per scopi militari, presto divennero parte delle celebrazioni civili, come vittorie militari, eventi religiosi o celebrazioni reali. Nel 1600, i fuochi d’artificio cominciarono ad essere utilizzati anche in Inghilterra, dove vennero introdotti colori vivaci grazie all’aggiunta di metalli come stronzio o bario.

Effetti sull’ambiente – Analisi dell’inquinamento dell’aria e dell’acqua

Approfondendo la ‘Storia e Impatto Ambientale dei Fuochi d’Artificio’, scopriamo come i progressi tecnologici abbiano migliorato la sicurezza e la spettacolarità, ma abbiano anche portato sfide ambientali.

Inquinamento dell’aria

I fuochi d’artificio contribuiscono all’inquinamento atmosferico con l’emissione di particelle sottili (PM10 e PM2.5), gas tossici e metalli pesanti. Questi inquinanti possono rimanere sospesi nell’aria per periodi prolungati, influenzando negativamente la qualità dell’aria e potenzialmente causando problemi respiratori.

Impatto sull’acqua

I residui dei fuochi d’artificio possono contaminare i corsi d’acqua, introducendo metalli pesanti e altri composti tossici. Questo fenomeno è particolarmente preoccupante in quanto può avere effetti nocivi sugli ecosistemi acquatici e sulla vita marina.

Ricerca e Studi

Gli studi hanno mostrato che l’uso dei fuochi d’artificio può portare ad un significativo aumento dei livelli di inquinamento sia dell’aria che dell’acqua. Inoltre, la presenza di composti come i perclorati nei fuochi d’artificio è stata collegata a potenziali rischi per la salute umana e per l’ambiente, in quanto possono inibire l’assorbimento di iodio da parte della ghiandola tiroidea.

L’impatto ambientale dei fuochi d’artificio è un aspetto che merita attenzione. Sebbene siano una fonte popolare di intrattenimento, è importante considerare le loro implicazioni ambientali e lavorare per ridurre l’inquinamento attraverso alternative più sostenibili e pratiche ecologiche.

Un approfondimento di Università degli Studi Roma Tre qui.

Effetti sui Animali – Stress Acustico e Impatto Fisico

Impatto sui Comportamenti e sulla Salute degli Animali

I fuochi d’artificio, con i loro forti rumori e luci intense, hanno un impatto significativo sugli animali, sia domestici che selvatici. In particolare, gli animali domestici come cani e gatti possono sperimentare paura e ansia intense. Questo stress può portare a comportamenti di fuga, aumentando il rischio di smarrimento e incidenti. Inoltre, la paura intensa può avere effetti a lungo termine sulla salute psicologica degli animali.

Effetti sugli Animali Selvatici

Gli animali selvatici non sono immuni agli effetti dei fuochi d’artificio. Ad esempio, i rumori forti possono disorientare e spaventare gli uccelli, causando loro di schiantarsi contro gli edifici o di volare verso il mare. In alcuni casi, le specie di uccelli che nidificano in alta densità possono essere particolarmente a rischio durante le esplosioni di fuochi d’artificio, con conseguente abbandono dei nidi e giovani lasciati indifesi. Anche piccoli vertebrati e invertebrati possono subire danni significativi, poiché per loro i fuochi d’artificio rappresentano esplosioni molto grandi e vicine.

Soluzioni e Alternative

Una soluzione proposta per ridurre l’impatto sui animali è l’uso di fuochi d’artificio silenziosi o spettacoli di luci laser, che possono offrire un’esperienza visiva simile senza il rumore associato. Queste alternative sono in crescita e rappresentano un passo verso celebrazioni più consapevoli del benessere degli animali.

Effetti sulle Persone – Impatti sulla Salute Umana

Problemi Respiratori e Cardiovascolari

I fuochi d’artificio rilasciano una varietà di particelle e gas nell’aria, che possono peggiorare le condizioni di salute come l’asma e altri problemi respiratori. Queste sostanze possono anche avere effetti negativi sul sistema cardiovascolare, aumentando il rischio di malattie cardiache.

Problemi di Udito e Stress

Il forte rumore dei fuochi d’artificio può causare danni temporanei o permanenti all’udito, soprattutto nei bambini e negli anziani, che hanno orecchie più sensibili. Inoltre, il rumore e le luci intense possono causare stress e ansia in alcune persone, soprattutto in quelle con disturbi legati al suono come l’iperacusia.

Raccomandazioni per la Salute Pubblica

Per ridurre l’impatto sulla salute, si consiglia di osservare i fuochi d’artificio a distanza sicura e di utilizzare protezioni per l’udito quando necessario. La sensibilizzazione pubblica sull’impatto dei fuochi d’artificio sulla salute e l’ambiente è fondamentale per promuovere un uso responsabile e sicuro di questi dispositivi pirotecnici.

Riflettendo sulla ‘Storia e Impatto Ambientale dei Fuochi d’Artificio’, diventa chiaro che il futuro di queste tradizioni richiederà un equilibrio tra celebrazione e responsabilità ambientale.

Alternative Sostenibili – Opzioni Ecologiche

Great Lakes Drone Company created custom aircraft to create its light shows and built in several safety features that helped the firm earn one of the first FAA authorizations to fly multiple drones at night from a single control station. Photo courtesy of the Great Lakes Drone Company.

Mentre i fuochi d’artificio tradizionali rimangono popolari, le loro conseguenze negative sull’ambiente e sulla salute umana hanno portato alla ricerca di alternative più sostenibili. Esistono diverse opzioni eco-compatibili e innovative che possono ridurre l’impatto ambientale dei fuochi d’artificio.

Fuochi d’Artificio Eco-compatibili

I fuochi d’artificio eco-compatibili rappresentano un’innovazione significativa nell’industria pirotecnica. Pur essendo ancora in fase di sviluppo e più costosi rispetto ai tradizionali fuochi d’artificio, offrono vantaggi come la riduzione delle emissioni di particolato e sostanze nocive. Per esempio, Disney ha investito in fuochi d’artificio che utilizzano aria compressa anziché polvere da sparo per il lancio, riducendo la quantità di particelle nocive rilasciate nell’atmosfera. Tuttavia, il loro impatto specifico sulla qualità dell’aria non è stato ancora valutato completamente.

Spettacoli di Droni e Laser

Una delle alternative più popolari ai fuochi d’artificio sono gli spettacoli di droni e laser. Questi spettacoli sono in grado di replicare l’esperienza visiva dei fuochi d’artificio senza emettere sostanze inquinanti. Gli spettacoli di droni, in particolare, sono diventati una scelta popolare in molte città, offrendo un’alternativa più sicura e sostenibile, specialmente in aree soggette a condizioni di siccità o a rischio di incendi. I droni possono formare complesse formazioni aeree e sono riutilizzabili, contribuendo a una maggiore sostenibilità ambientale.

Non conosci il Drone Show? Visita qui.

Conclusione

Mentre i fuochi d’artificio tradizionali rimarranno probabilmente una parte delle celebrazioni in molte culture, è importante considerare e adottare alternative più sostenibili. Questo non solo aiuta a proteggere l’ambiente e la salute pubblica ma offre anche nuove modalità di celebrazione che possono essere altrettanto emozionanti e memorabili.

ecologia industriale

Economia circolare, ecologia industriale e utilizzo: come si può ridefinire lo sviluppo sostenibile

L’economia circolare sembra essere una nuova materia di studio, quando in realtà pone le sue radici nel passato.

Dobbiamo imparare a pensarla come un insieme di discipline e di approcci, non come un modello economico stabile e standardizzato, proprio perché la sua descrizione trina più utilizzata è interdisciplinare, quindi “obbligata” ad una continua evoluzione.

Tra le varie discipline si possono trovare:

  1. Economia ambientale, la quale vuole rispondere al problema della gestione delle risorse ambientali e delle esternalità ambientali;
  2. Economia ecologica, che collega l’ecosistema al sistema economico;
  3. Ecologia industriale, di cui parlerò nell’articolo;
  4. Biomimetica.

Queste sono le quattro principali che compongono il mondo dell’economia circolare; in questo articolo sarà sviluppata l’Ecologia industriale.

“L’ecologia è la disciplina scientifica che riguarda la relazione tra gli organismi ed il loro ambiente passato, presente e futuro” (Ecological Society of U.E).

Quadro di riferimento

L’ecologia industriale nasce come risposta ad una serie di input ben precisi (spreco all’interno del mondo industriale), quindi all’uso smodato e sfrenato di materiali e risorse con una grossa mancanza di una logica di riciclo, riuso e/o risparmio energetico.

E’ possibile fare una classificazione dei materiali semplice dividendoli in due grandi famiglie:

1.Biologico

Comprende tutti i prodotti quali materie prime, rifiuti, residui biologici che non sono tossici e sono rinnovabili.

Le principali lavorazioni sono: conversione biochimica, compostaggio, digestione anaerobica, recupero di  energia (waste to energy) e conferimento in discarica.

2. Tecnologico

Si parla quindi di minerali, metalli, polimeri, leghe che non sono per stessa natura biodegradabili e che appartengono a risorse finite di tipo durevole. Tutti quei componenti che devono essere pensati e progettati (ecodesign) per il riuso ed il riciclo.

Quindi: downcycling, upcycling, ricondizionamento e altro.

Si introduce anche il concetto di ecosistema che rappresenta l’insieme degli organismi viventi e non viventi che interagiscono in un determinato ambiente costituendo una situazione di autosufficienza.

Infine la biodiversità che è definita come la varietà degli organismi che popolano gli ecosistemi appena nominati.

(Ora si deduce molto facilmente l’importanza della tutela della biodiversità perché uno sbilanciamento da una parte o dall’altra mina il principio dell’autosufficienza).

Sistema industriale ed ecosistema naturale

Quesito: come funziona un ecosistema naturale?

Generalmente viene catturata una parte di raggi solari da organismi in grado di fare la fotosintesi clorofilliana e durante il ciclo di lavorazione si va a trasformare una sostanza inorganica in una sostanza organica che rappresenterà il nutrimento degli organismi eterotrofi.

Quali sono le principali differenze tra l’ecosistema naturale ed il sistema classico industriale?

  1. I materiali all’interno degli ecosistemi naturali viaggiano in cicli chiusi a differenza di quelli industriali che sono pensati e progettati in ottica lineare;
  2. Gli organismi (negli ecosistemi) hanno la capacità di concentrare CO2 a differenza dei sistemi industriali che diluiscono la concentrazione di CO2 liberando il potenziale inquinante;
  3. Gli ecosistemi si nutrono di materiali “fissi” e biologici (vedi definizione prima) a differenza dei sistemi industriali che si nutrono di materiali tecnologici (vedi definizione prima), quindi la principale problematica è l’input che viene dato ai sistemi industriali.

Ecologia industriale

I quattro principi alla base dell’ecologia industriale sono:

1.Rifiuti e sottoprodotti devono essere valorizzati

Iniziamo facendo una distinzione fondamentale tra scarto e rifiuto, in quanto lo scarto è naturale e rientra in modo circolare nel processo esistendo anche in natura sotto forma di degrado entropico.

D’altra parte il rifiuto è materiale inutilizzabile (forse) e inutilizzato non previsto negli ecosistemi naturali.

2. Perdite causate dalla dispersione

Si parla quindi di tutte le perdite causate dalla non-ottimizzazione delle filiere produttive, dalle perdite di energia alla perdita di materiale fino ad arrivare a quella di risorse umane.

3. Economia dematerializzata

L’obiettivo è la riduzione sostanziale dei flussi di materiali spostandosi verso una società dematerializzata, riducendo l’input ci si sposta così verso la sharing economy che trasforma la classica  prospettiva verticale di acquisizione ad una prospettiva orizzontale basata sulla condivisione.

La digitalizzazione all’interno di questo concetto è molto influente, basti pensare ai Big Data (tecnologia che abilita la diffusione dei processi di digitalizzazione tipo domotica, trasporti etc) non possiamo non vedere che (anche grazie al collegamente con IoT) designerà la digital/green economy trajectories.

4. Transizione energetica

Se ne parla sempre soprattutto negli ultimi anni dell’importanza di spostarsi da un consumo fossile ad un consumo rinnovabile delle fonti di energia, ed anche all’interno dell’ ecologia industriale è un principio fondamentale.

Contabilità Ambientale

Le tecniche più utilizzate sono:

  1. LCA
  2. Input-Output materiali
  3. Analisi dei flussi e tracciati ecologici
  4. Livelli di riciclaggio
  5. Analisi dell’energia usata
  6. Indice di sostenibilità del processo

Ma quindi cosa fare?

In questo articolo ci sarà una panoramica del Design For Environment (una declinazione del Design for X) e LCA.

All’interno dei criteri di progettazione le costanti sono:

  1. Analisi tecnica
  2. Progettare per facilitare
  3. Informare il cliente

Vediamo un flusso semplificato per concretizzare la metodologia:

  1. Scelta dei materiali:

in questa fase è necessario predisporre un’analisi dei materiali per fare in modo che abbiano un ciclo di vita dignitosamente lungo, minimizzare la concentrazione di sostanze tossiche ed incorporare materiali già riciclati e riciclabili.

2. Fase di produzione:

in primis bisogna ridurre la quantità di rifiuti, quindi tenere conto delle lavorazioni e ottimizzare il processo produttivo per evitare sprechi di risorse (dalle risorse energetiche alle risorse di materiali).

3. Fase di trasporto:

minimizzare il packaging e renderlo riciclabile in modo semplice al cliente è uno dei principali goal e si collega alla fase di facilità di utilizzo, riutilizzo (come smontaggio, sostituzione pezzi).

Questo tipo di progettazione aiuta a prevedere l’effettiva sostenibilità del prodotto da un punto di vista ambientale ed economico (con qualche micro-accorgimento anche sociale) lungo tutto il ciclo di vita, quindi non concentrandosi sull’output ma sugli input (questo è il reale cambio di prospettiva).

Un altro punto importante da tenere in considerazione è l’interdisciplinarità dell’argomento perché alla base c’è un pool di conoscenze ingegneristiche, fisiche, chimiche ed economiche.

Il collegamento più automatico che viene fatto dal DfE alla LCA (life-cycle assessment).

La LCA ci permette di misurare (quantitativamente e qualitativamente) in modo scientifico tutti gli impatti e gli effetti dei vari step del ciclo di vita di un prodotto o servizio.

Le fasi sono:

  1. Definizione degli obiettivi: in questa fase è necessario stabilire quali sono i goals, il sistema ed i suoi confini, l’unità funzionale (quindi la quantità di prodotto sotto analisi) e le categorie di impatto da analizzare.
  2. LCI: la fase dell’inventario consiste nel raccogliere tutti i dati quantitativi di input “spezzettando” il ciclo di vita (ingresso -> uscita);
  3. Valutazione: in questa fase bisogna rielaborare tutti i dati ottenuti all’interno delle categorie di impatto precedentemente scelte;
  4. Interpretazione: ora tutti i dati vanno interpretati e si tradurranno in interventi e miglioramenti da fare.

La combinazione di DfE ed LCA nella progettazione di un processo è molto vantaggiosa anche per il riconoscimento di etichette ambientale e/o ISO (ricordo la ISO 14040 su LCA).

Siamo arrivati alla fine dell’articolo, che non vuole essere una lezione sul DfE o LCA ma un invito allo studio dell’argomento.

E di ESG

Esg e PMI: cosa significa la “E” di ESG?

Introduzione: E di ESG

Perché la sostenibilità sia “facile” e visto che siamo all’inizio di questo scambio di informazioni con i lettori, è utile partire dalle “presentazioni”, come si fa quando si conoscono persone nuove.

Iniziamo, quindi, un percorso, che ci porterà a chiarire con linguaggio semplice i concetti base della sostenibilità: come se fossimo in una serie televisiva, il nostro discorso si articolerà a “puntate”.

Vedremo cosa significa ESG ed in particolare E di ESG, quali sono gli obblighi per le PMI e quali iniziative si devono intraprendere e di quali risorse umane (interne) e consulenziali (esterne) sia necessario avvalersi.

E soprattutto quali siano in vantaggi per le imprese, che non sono solo economici e di bilancio, ma anche di collocazione sul mercato, miglioramento del brand.

Importante sarà, sotto questo punto di vista, analizzare quali siano gli interventi necessari per le aziende che esportano all’estero e che prevedono già fin da oggi l’obbligo di rispetto di determinati standard per poter continuare a fornire beni e servizi in paesi dell’Unione e non solo. Si parla del cuore dell’economia italiana, basata molto sull’esportazione, ed è un treno da non perdere, quello della sostenibilità, specialmente quando è resa “facile” come facciamo nel nostro blog.

Partiamo con il chiarire cosa intendiamo per sostenibilità e cosa significa l’acronimo in lingua inglese, che la identifica nei suoi tre grandi “pilastri”. L’acronimo di cui tutti parlano è “ESG”, che sta per Environmental, Social, Governance.

In questa prima chiacchierata, parleremo della “E di ESG”, Environmental, ambientale.

La “E” fa – intuitivamente – riferimento a tutte le tematiche relative all’ambiente, di cui la comunità scientifica, politica ed economica discute da anni, stabilendo che faro dell’attività d’impresa deve essere il perseguimento di un’economia ecologica.

Questo non per “buonismo” né per “moda”: è che si è determinato e sta proseguendo un cambiamento quasi antropologico nel modo di intendere la produzione, il fare impresa e profitto.

Se si perde questa che è una grande occasione di sviluppo e ammodernamento e non si comprende quale sia la direzione giusta da intraprendere, semplicemente si verrà sbalzati via dal treno in corsa.

L’attenzione alle tematiche ambientali, tuttavia, non significa limitarsi a comportarsi in modo conforme alle normative ambientali: acquisire le dovute autorizzazioni, evitare le sanzioni, fare attenzione alle diverse tematiche dell’inquinamento ambientale.

La “compliance” rispetto alle norme ambientali vigenti, è solo il punto di partenza: il “goal” da perseguire è sviluppare la propria azienda in modo sostenibile, cioè che soddisfi i bisogni collettivi e individuali, senza compromettere la possibilità per le generazioni future di soddisfare a propria volta i propri bisogni.

Bella frase? È “di sinistra” (vade retro satana!)? Qui non si tratta di sinistra o destra, ma di un’evoluzione del pensiero economico e delle scelte politiche ai massimi livelli.

Il loro scopo è quello di sviluppare l’economia, adottandola alle necessità dell’oggi, tra cui anche quella di mitigare il cambiamento climatico, per quanto dipende dalle scelte umane.

L’azienda può e deve farlo assumendo scelte strategiche e realizzando concrete azioni di mitigazione e di adattamento degli impatti ambientali della propria attività produttiva di beni e servizi.

Quindi cosa fare?

Ma un semplice aggiustamento qua e là non è sufficiente ed è anche un errore di prospettiva strategica: occorre un cambio di passo e molti lo hanno già fatto, lo stanno facendo e praticamente tutti gli operatori economici saranno obbligati a farlo in tempi brevissimi.

E’ un cambio epocale, in cui lo sviluppo economico si “sposa” con la effettiva salvaguardia e tutela dell’ambiente, del benessere dell’uomo e del lavoratore che all’interno di quell’ambiente vive e lavora.

Come vedremo proseguendo la nostra “serie”, la “E” di ESG è solo uno degli elementi per perseguire la sostenibilità.

La c.d. Agenda 2030, programma di azione delle Nazioni Unite e dell’Unione Europea, si fonda su 5 pilastri cardine: i 5P dello sviluppo sostenibile (People, Planet, Prosperity, Peace, Partnership), per realizzare i quali sono stati fissati 17 “Sustainable Development Goals” (SDG).

Sembra complicato e lo è, ma ogni azienda può individuare – in relazione alla propria attività e organizzazione – quali obiettivi siano effettivamente raggiungibili e su quello costruire una strategia.

E’ importante sottolineare che il raggiungimento degli obiettivi di sostenibilità, anche per quanto riguarda la “E” di Environment, possono e devono essere misurati e quantificati economicamente e costituire parte integrante del bilancio della società.

Con il che si comprende come la sostenibilità sia quanto di meno astratto si possa immaginare.

La misurazione e la quantificazione dei risultati sulla base degli investimenti posti in essere, avviene con riferimento a indicatori, che sono tra loro “integrati e indivisibili e bilanciano le tre dimensioni di sviluppo sostenibile: economico, sociale e ambientale”.

Quanto ai fattori ambientali, uno degli esempi più utilizzati e a cui le aziende danno grande rilievo anche nel promuovere i propri prodotti, è quello relativo alla misurazione e quantificazione dell’impronta di carbonio, il “carbon foot print”.

Tale elemento che viene resa nota all’interno e all’esterno dell’azienda, è strettamente con la misurazione della quantità di emissioni di gas climalteranti, che vengano causati da un’attività economica, direttamente o indirettamente.

Per entrare ancora più nel concreto, facciamo riferimento alla classificazione da parte della Comunità Europea (2020) delle attività, che possono considerarsi sostenibili.

Tassonomia

Si parla della c.d. Tassonomia UE, con cui la Comunità ha fissato gli obiettivi ambientali delle imprese sostenibili.

Si tratta di

  • Mitigazione e adattamento rispetto al cambiamento climatico
  • Uso sostenibile e protezione delle risorse idriche e marine
  • Iniziative volte al raggiungimento di un’economia circolare, tramite la riduzione e il riciclo dei rifiuti
  • Prevenzione e controllo dell’inquinamento (il che comporta un atteggiamento proattivo rispetto ai settori oggetto di autorizzazione amministrativa: non è più sufficiente rispettarle, occorre andare oltre, come talvolta viene richiesto nelle prescrizioni autorizzative dagli enti pubblici).
  • Protezione della biodiversità e della salute degli ecosistemi

Il raggiungimento di tali obiettivi hanno già un impatto economico sulle aziende, in quanto vengono presi in seria considerazione dagli istituti bancari e finanziari per attribuire il rating ESG, che influisce sulla finanziabilità o meno delle imprese.

Esempi di sostenibilità ambientale (E di ESG), che sono sempre più diffusi, sono:

  • l’adozione di tecnologie avanzate per realizzare un’economia circolare
  • interventi per la conservazione e tutela del territorio e della biodiversità
  • uso efficiente delle risorse energetiche, dell’acqua (riutilizzo nel ciclo produttivo, interventi finalizzati a evitarne la dispersione), delle fonti di calore o raffrescamento, tramite l’utilizzo di fonti di energia rinnovabile (per esempio attraverso la costituzione o partecipazione a una Comunità Energetica Rinnovabile, CER)
  • nel settore agro-alimentare, elaborazione di modelli di produzione e di consumo sostenibili
  • riciclo e gestione ottimale dei rifiuti, con particolare riguardo alla plastica
  • ricerca e sviluppo di tecnologie innovative di tutela dell’ambiente
  • scelta di alternative green per la mobilità pubblica e anche privata (rinnovo del parco macchine aziendali, per esempio).

Gli investimenti per realizzare tali interventi, che riguardano tutti la “E” di Environment, su cui oggi siamo focalizzati, sono considerati investimenti sostenibili, in quanto contribuiscono appunto a un obiettivo ambientale.

Naturalmente tali investimenti, nel raggiungere un “goal” non devono arrecare alcun danno significativo ad altro obiettivo ambientale.

Inoltre, l’impresa che benefici di eventuali finanziamenti per realizzare tali interventi, è tenuta a seguire una prassi aziendale di buona governance. Ma di questo parleremo in una prossima “puntata” e non si deve spoilerare.

Greenwashing

Per concludere, attenti al “greenwashing”: vi sono aziende che affermano di essere sostenibili senza esserlo. Purtroppo, tale comportamento riguarda circa la metà delle comunicazioni delle aziende: numerose campagne di comunicazione sul mercato si sono rivelate non veritiere.

E, anche in questo caso, non si tratta di farne una questione “morale”, bensì di corretta e seria collocazione sul mercato, tutela dell’immagine e del brand aziendale con comunicazioni efficaci e che non si rivelino false o mistificanti.

Tanto più che il greenwashing espone l’impresa a richieste risarcitorie da parte della clientela, che si stanno diffondendo sempre di più, oltre che al rischio di sanzioni pecuniarie da parte dell’Autorità Garante della concorrenza e del Mercato e dell’API.

Non basta affermare che il proprio prodotto è verde, amico della natura, rispettoso dell’ambiente, con carbon foot print neutra o biodegradabile.

Occorre che alla comunicazione corrisponda una realtà effettiva, in quanto l’impatto sociale della comunicazione non fa sconti a nessuno: le informazioni devono essere comprensibili, trasparenti e verificabili.

Sarà, quindi, necessario spiegare pubblicamente l’impatto climatico della propria attività, informando correttamente i clienti, gli stakeholders, i dipendenti, anche per evitare il contenzioso ESG, che sta prendendo sempre più piede con richieste di risarcimento danni, che possono anche essere rilevanti.

La prossima volta ci occuperemo della “S” di ESG, che sta per Sustainability, sostenibilità: vedremo nel dettaglio cosa significhi e cosa comporta.

sostenibilità aziendale

La Sostenibilità Aziendale (parte 3)

Capitolo 5

Negli ultimi anni, sempre più aziende stanno adottando pratiche sostenibili come parte della propria strategia di business. Tuttavia, la sostenibilità non può limitarsi all’adozione di azioni concretamente positive per l’ambiente e la società, ma deve essere comunicata in modo efficace. La comunicazione della sostenibilità rappresenta quindi un passaggio cruciale per le PMI che desiderano trasmettere i propri valori e impegni con autenticità e trasparenza.

Trasparenza e reporting di sostenibilità

La trasparenza è un elemento fondamentale nella comunicazione della sostenibilità. Le PMI devono essere in grado di rendere conto delle azioni e degli obiettivi sostenibili che adottano. Questo può essere realizzato attraverso il reporting di sostenibilità, un documento in cui vengono raccolte e presentate tutte le informazioni relative alle pratiche sostenibili implementate. Il report di sostenibilità deve essere chiaro e facilmente accessibile, in modo che sia consultabile da clienti, fornitori, investitori e altre parti interessate.

Nel redigere un report di sostenibilità, è essenziale concentrarsi sugli obiettivi e sui risultati raggiunti. Le PMI dovrebbero essere in grado di dimostrare i progressi fatti nel ridurre l’impatto ambientale, migliorare le condizioni di lavoro e promuovere l’equità sociale. Inoltre, è importante essere onesti e corretti nella presentazione dei dati, evitando di nascondere informazioni o di manipolare i risultati. La trasparenza totale è cruciale per costruire la fiducia delle persone verso l’azienda e i suoi sforzi di sostenibilità.

Green Marketing e autenticità del messaggio

Il green marketing è diventato sempre più diffuso, ma è fondamentale che le aziende siano in grado di comunicare in modo autentico i propri sforzi di sostenibilità. La credibilità è un aspetto chiave nel green marketing e i consumatori sono diventati molto consapevoli dei tentativi di greenwashing, ovvero la falsa presentazione di prodotti o servizi come ecologici. Le PMI devono evitare di cadere in questa trappola e devono invece comunicare con sincerità i propri valori e le proprie azioni sostenibili.

Per garantire l’autenticità del messaggio, le PMI dovrebbero basarsi su dati concreti e verificabili. I consumatori sono sempre più esigenti e vogliono conoscere i fatti dietro le affermazioni di sostenibilità delle aziende. Pertanto, è essenziale che le PMI siano in grado di dimostrare il proprio impegno attraverso certificazioni, partner di valore e una chiara tracciabilità dei processi sostenibili adottati. Solo in questo modo sarà possibile costruire una reputazione solida e di fiducia che attiri e fidelizzi i consumatori.

Il ruolo dei media e delle piattaforme digitali nella diffusione dei valori sostenibili

I media e le piattaforme digitali svolgono un ruolo fondamentale nella diffusione dei valori sostenibili delle PMI. Grazie alla portata globale di Internet e ai social media, le aziende possono raggiungere un pubblico ampio e diversificato. Tuttavia, è importante utilizzare questi strumenti in modo strategico e coerente con i valori sostenibili della propria azienda.

Nella comunicazione dei valori sostenibili, le PMI possono sfruttare le piattaforme digitali per condividere informazioni sulle proprie azioni e coinvolgere il pubblico. Questo può essere fatto attraverso blog, video, post sui social media e newsletter. È importante mantenere una presenza costante, fornendo contenuti informativi e coinvolgenti che educano e stimolano il pubblico.

Inoltre, le PMI possono collaborare con influencer e media sostenibili per aumentare la visibilità e l’impatto delle proprie iniziative. Queste collaborazioni possono aiutare a raggiungere un pubblico più ampio e a far conoscere l’azienda come un’organizzazione impegnata nella sostenibilità.

La comunicazione della sostenibilità rappresenta un aspetto critico per il successo delle PMI. La trasparenza, l’autenticità e l’utilizzo strategico dei media e delle piattaforme digitali sono fondamentali per comunicare i valori sostenibili dell’azienda in modo efficace e coinvolgente. Le PMI che riescono a comunicare in modo convincente la propria sostenibilità avranno maggiori possibilità di attrarre clienti consapevoli e di creare un impatto positivo sulla società e sull’ambiente

Capitolo 6

Le piccole e medie imprese (PMI) svolgono un ruolo cruciale nell’economia, ma spesso si trovano di fronte a sfide uniche nel perseguire la sostenibilità. In questo capitolo, esploreremo le barriere alla sostenibilità nelle PMI, le opportunità di crescita sostenibile e alcuni esempi di successo e migliori pratiche.

Barriere alla sostenibilità aziendale nelle PMI

Le PMI possono incontrare diverse sfide culturali, economiche e organizzative nel perseguire la sostenibilità. Innanzitutto, spesso mancano di una cultura di sostenibilità radicata all’interno dell’azienda. Senza consapevolezza e interesse per la sostenibilità, le PMI troveranno difficile adottare pratiche sostenibili.

Inoltre, le restrizioni economiche possono rappresentare un ostacolo per le PMI. I costi iniziali per l’implementazione di pratiche sostenibili possono sembrare eccessivi per le imprese con risorse limitate. È importante sottolineare, tuttavia, che gli investimenti in sostenibilità possono portare a risparmi a lungo termine attraverso una riduzione dei consumi energetici e dei costi di gestione.

Infine, le barriere organizzative possono includere una mancanza di conoscenza e competenze specializzate nel campo della sostenibilità, nonché una mancanza di tempo e risorse per dedicarsi all’implementazione di pratiche sostenibili. Le PMI potrebbero avere difficoltà anche nell’integrare la sostenibilità nelle loro operazioni quotidiane a causa di processi e strutture aziendali consolidate.

Opportunità di crescita sostenibile per le PMI

Nonostante le sfide, le PMI possono trovare numerose opportunità di crescita sostenibile. Prima di tutto, l’identificazione delle opportunità di crescita sostenibile è fondamentale. Le PMI possono valutare i propri processi e prodotti per individuare le aree in cui possono apportare miglioramenti significativi per l’ambiente.

Inoltre, l’innovazione sostenibile può diventare un fattore chiave di competitività per le PMI. L’adozione di pratiche sostenibili può consentire alle PMI di differenziarsi dai concorrenti e di attrarre clienti che si preoccupano dell’impatto ambientale. L’innovazione sostenibile può anche aprire nuovi mercati e creare nuove opportunità di business.

Esempi di successo e best practices di sostenibilità aziendale

Esistono numerosi casi di PMI che hanno implementato pratiche sostenibili di successo. Ad esempio, un’azienda manifatturiera potrebbe ridurre la propria impronta di carbonio attraverso l’utilizzo di energie rinnovabili e l’adozione di tecnologie di produzione più efficienti. Un’azienda di moda potrebbe adottare pratiche di produzione sostenibili e utilizzare materiali riciclati o biodegradabili.

La condivisione di migliori pratiche è un altro modo in cui le PMI possono imparare e migliorare le loro iniziative sostenibili. Le associazioni di settore, le organizzazioni non governative e le reti di imprese possono svolgere un ruolo importante nel facilitare lo scambio di conoscenze e l’adozione di migliori pratiche.

Conclusione

Infine, nonostante le sfide, le PMI possono e dovrebbero perseguire la sostenibilità. Le opportunità di crescita sostenibile sono numerose e possono portare a benefici economici, ambientali e reputazionali. Attraverso la consapevolezza, l’innovazione e la condivisione delle migliori pratiche, le PMI possono diventare attori chiave nella transizione verso un’economia più sostenibile.In conclusione, questa serie di articoli sulla sostenibilità aziendale ha fornito un quadro completo delle sfide e delle opportunità legate a questo argomento cruciale. Abbiamo esaminato le migliori pratiche per ridurre l’impatto ambientale, creare valore economico a lungo termine e soddisfare le esigenze delle parti interessate. Per approfondire ulteriormente questo argomento e avere accesso a ulteriori informazioni e consulenza pratica, si prevede di pubblicare un ebook dedicato alla sostenibilità aziendale. Restate sintonizzati per maggiori dettagli e per continuare il vostro percorso verso la sostenibilità aziendale.

Articoli parte 1 e parte 2.

Sostenibilità

La Sostenibilità Aziendale (parte 2)

Introduzione

La sostenibilità economica e governance sono principi fondamentali per il successo aziendale, idee strettamente collegate e che assumono sempre più rilevanza nel mondo della sostenibilità aziendale, in un periodo in cui la consapevolezza sull’influenza ambientale e sociale delle imprese sta aumentando in modo continuo.

Le aziende che vogliono avere successo e mantenere una reputazione solida devono fare affidamento su principi di sostenibilità economica e governance solida.

Nel corso di questo articolo, ci addentreremo nel significato di entrambi questi concetti e esploreremo come la Responsabilità Sociale d’Impresa (RSI) si inserisce in questo contesto. La RSI rappresenta un importante aspetto delle pratiche aziendali, che ha come obiettivo quello di bilanciare i risultati economici con l’impatto sociale e ambientale delle attività. Attraverso la RSI, le aziende cercano di creare valore per gli stakeholder e la società nel suo complesso, in modo sostenibile e responsabile.

Per chi si fosse perso l’articolo della scorsa settimana (parte 1), lo trova qui.

Sostenibilità economica e governance: cosa significano?

Sostenibilità economica:

La sostenibilità economica si riferisce alla capacità di un’impresa di mantenere un equilibrio sostenibile e duraturo tra le sue attività economiche e l’impatto sull’ambiente e sulla società. Questo significa che un’azienda sostenibile non solo si preoccupa di generare profitti, ma si impegna anche a garantire il benessere delle persone e la tutela dell’ambiente in cui opera. Questo può comportare la ricerca di modelli di produzione e consumo ecologicamente responsabili, la gestione delle risorse naturali in modo sostenibile, l’adozione di materiali e tecnologie a basso impatto ambientale e l’implementazione di pratiche di responsabilità sociale. In definitiva, la sostenibilità economica implica considerare l’impatto sociale e ambientale dell’azienda e lavorare per migliorarlo nel tempo.

Governance:

La governance, essenziale per il corretto funzionamento di un’impresa, è un concetto che si riferisce alla gestione e al controllo delle attività aziendali. Una buona governance è indispensabile per assicurare che le decisioni prese siano etiche, responsabili e orientate al bene comune. Ciò significa che un’azienda deve adottare regole e procedure chiare che definiscano gli obiettivi, le responsabilità e i comportamenti attesi da parte dei suoi dirigenti e dipendenti. Inoltre, una governance efficace richiede la promozione della trasparenza nelle decisioni aziendali, il coinvolgimento degli stakeholder nel processo decisionale e l’assunzione di responsabilità da parte dei dirigenti nell’assicurare il successo e la sostenibilità dell’azienda. Una governance solida non solo contribuisce al benessere dell’azienda stessa, ma anche alla costruzione di fiducia tra i clienti, i dipendenti e la comunità in cui essa opera, garantendo un comportamento responsabile, giusto e orientato alla sostenibilità.

L’importanza della sostenibilità economica e governance

Miglioramento della reputazione e dell’immagine aziendale

Lavorare per un’azienda che dimostra un impegno per la sostenibilità economica e la governance responsabile può aumentare la soddisfazione dei dipendenti e la loro motivazione sul lavoro. Sapere che il loro datore di lavoro sta adottando pratiche sostenibili può far sentire i dipendenti coinvolti in un obiettivo più grande e può contribuire a creare un ambiente lavorativo positivo.

Responsabilità sociale e contributo al benessere della società

Le aziende che si impegnano per la sostenibilità economica e la governance responsabile possono fare la differenza nella comunità in cui operano. Ad esempio, possono contribuire all’educazione, alla salute e allo sviluppo sostenibile della comunità circostante. Questo contributo può essere visto positivamente dai consumatori e può migliorare l’immagine e la reputazione dell’azienda.

Inoltre, un’azienda che dimostra una responsabilità sociale è più propensa a ricevere il supporto dei governi e delle organizzazioni non governative, che possono aiutare a promuovere i suoi prodotti o servizi e ad aprire nuove opportunità di business.

Vantaggio competitivo

L’adozione di pratiche sostenibili e una buona governance può dare un vantaggio competitivo alle aziende. I consumatori sono sempre più attenti all’impatto ambientale e sociale dei prodotti e servizi che acquistano e tendono a preferire quelli offerti da aziende che dimostrano un impegno per la sostenibilità. Di conseguenza, le aziende che adottano pratiche sostenibili possono attrarre più clienti e aumentare le vendite.

Inoltre, la buona governance può contribuire a creare una cultura aziendale solida, basata sull’etica e sulla trasparenza. Questo può migliorare la fiducia dei consumatori e dei partner commerciali nell’azienda e può favorire la collaborazione e il successo a lungo termine.

In sintesi, l’impegno per la sostenibilità economica e la governance responsabile può portare diversi benefici aziendali, tra cui un miglioramento della reputazione e dell’immagine, una riduzione dei rischi e dei costi, l’attrazione di investimenti e talenti di alta qualità, un contributo al benessere della società, un vantaggio competitivo e una maggior fiducia da parte dei consumatori e dei partner commerciali. È quindi importante per le aziende considerare l’adozione di tali pratiche al fine di garantire un successo sostenibile a lungo termine.

La Responsabilità Sociale d’Impresa (RSI)

La Responsabilità Sociale d’Impresa (RSI) è un concetto molto importante che riguarda la responsabilità che le aziende hanno nei confronti della società e dell’ambiente in cui operano. Questo concetto sottolinea l’importanza della sostenibilità economica e della governance responsabile, concentrandosi sull’impatto che le attività aziendali possono avere sia sul piano sociale che ambientale.

Le aziende che scelgono di adottare la RSI si impegnano a svolgere le loro attività in modo etico e responsabile. Questo implica non solo prendere in considerazione gli interessi degli azionisti, ma anche considerare gli interessi di tutti gli altri stakeholder, come i dipendenti, i clienti, i fornitori e la comunità in generale.

Per implementare la RSI, le aziende possono adottare diverse pratiche. Ad esempio, possono impegnarsi a utilizzare fonti energetiche rinnovabili, ridurre l’inquinamento e lo spreco delle risorse, e promuovere l’efficienza energetica. Inoltre, possono anche promuovere una cultura aziendale inclusiva, che rispetti e valorizzi la diversità e offra pari opportunità a tutti i dipendenti.

La RSI può anche coinvolgere attività di beneficenza e di volontariato. Le aziende possono impegnarsi a supportare cause sociali e ambientali, attraverso donazioni di denaro o di beni, ma anche attraverso la partecipazione attiva dei propri dipendenti a iniziative di volontariato. Questo non solo contribuisce a migliorare la reputazione dell’azienda, ma può anche avere un impatto positivo sulla società e sull’ambiente.

In conclusione, la RSI è un concetto che implica l’assunzione di responsabilità da parte delle aziende nei confronti della società e dell’ambiente. Le aziende che adottano la RSI si impegnano a operare in modo etico e responsabile, tenendo in considerazione gli interessi di tutti gli stakeholder e svolgendo attività volte a promuovere il benessere sociale e la sostenibilità ambientale.

Sostenibilità economica e governance responsabile

Per implementare con successo la sostenibilità economica e la governance responsabile, è fondamentale coinvolgere attivamente tutti gli stakeholder dell’azienda, tra cui i dipendenti, i clienti, i fornitori, gli investitori e la comunità locale. Questo coinvolgimento strategico e collaborativo permette di identificare in maniera più efficace le aree in cui l’azienda può migliorare e di sviluppare strategie concrete per raggiungere gli obiettivi di sostenibilità e governance preposti.

A tal proposito, è altresì essenziale monitorare e valutare in maniera costante tutte le pratiche aziendali al fine di garantire che siano perfettamente allineate ai suddetti obiettivi di sostenibilità e governance. Questo processo può coinvolgere la raccolta di dati approfonditi e accurati riguardanti l’impatto ambientale e sociale delle diverse attività aziendali, nonché l’analisi attenta dei risultati ottenuti, al fine di individuare in maniera precisa le specifiche aree di miglioramento e la successiva implementazione di strategie di rimedio.

In aggiunta, è di fondamentale importanza coinvolgere i vari stakeholder anche nella fase di valutazione delle pratiche aziendali, in modo tale da garantire che le loro preoccupazioni, richieste ed interessi siano tenuti pienamente in considerazione nel processo decisionale aziendale.

Inoltre, per ottenere una gestione responsabile ed economica di successo, è fondamentale investire in modo appropriato nella formazione e nell’coinvolgimento dei dipendenti, che sono un elemento chiave per raggiungere gli obiettivi aziendali sopra menzionati.

E’ necessario offrire ai dipendenti una formazione adeguata sui temi della sostenibilità e della governance, incentivandoli a partecipare attivamente a iniziative di volontariato e promuovendo una cultura aziendale che concretamente valorizzi l’etica e la responsabilità come punti fondamentali dell’organizzazione.

Conclusioni

La sostenibilità economica e la governance sono diventate fondamentali per il successo e la reputazione di un’impresa, come pilastri della sostenibilità aziendale. Le aziende che dimostrano un impegno per la sostenibilità e la governance responsabile possono migliorare la loro reputazione, ridurre i rischi e i costi, attirare investimenti e talenti e contribuire a un mondo migliore.

Implementare la sostenibilità economica e la governance responsabile richiede un impegno costante e il coinvolgimento di tutti gli stakeholder dell’azienda. Ma i risultati possono essere molto gratificanti, sia per l’azienda che per la società nel suo complesso.

La prima parte qui!

La terza parte qui!